La particolarità di questo tessuto sta nella sua realizzazione con filati di colore contrastante per arrivare ad un effetto finale davvero originale: costine trasversali di colori alternati setosi al tatto e dal colore brillante. Fil à Fil deriva dal francese e significa letteralmente “filo a filo”: è uno dei tessuti più amati in quanto adatto ad essere indossato in ogni stagione dell’anno e può essere ottenuto in numerose varianti di colore. L’effetto ottico finale è quello di un mille righe verticale sottilissimo oppure di una leggera quadrettatura.
La denominazione “pura lana vergine” garantisce che il tessuto è composto totalmente da lana nuova ricavata direttamente dalla tosatura degli animali e, quindi, non rigenerata, cioè recuperata e riciclata da precedenti lavorazioni industriali. I capi in pura lana vergine devono essere trattati con particolare cura sia dal punto di vista del lavaggio che della conservazione.
Se l’abito è di pura lana vergine deve portare il marchio apposito sull’etichetta interna; molto spesso però troviamo anche attribuzioni come Super 110’s, Super 120’s ecc. Questo si riferisce al micronaggio, cioè alla sottigliezza del filato. Un numero superiore significa che la fibra ha uno spessore inferiore e quindi la lana è più sottile, l’abito più leggero, flessibile e soffice al tatto. La maggior parte degli abiti prodotti industrialmente sono fatti con lane Super 100’s, 120’s o Super 140’s.
La lana di Alpaca non infeltrisce e non causa reazioni allergiche grazie all’assenza di lanolina. Apprezzata per le sue proprietà termiche, la sua leggerezza e tocco setoso, questa preziosa fibra naturale veniva anticamente utilizzata per realizzare tessuti riservati al vestiario degli imperatori INCA. La fibra si presenta in 22 splendidi varianti di colore naturale, che vanno dal bianco, al crema, beige, marrone, grigio fino al nero, e pertanto non necessita di tintura.
Oggi, la fibra d’alpaca è utilizzata per creare tessuti tra i più pregiati e ricercati al mondo; la fibra è leggera ma al contempo forte e resistente, oltre che a essere elastica.
La fibra è ottenuta dalla lavorazione del vello della capra d’Angora, una razza caprina originaria della Turchia, più precisamente da Ankara, da cui prende il nome questa razza che esiste da millenni. Le caratteristiche sono simili a quelle della seta per lucentezza e morbidezza ed inoltre la fibra presenta una lunghezza notevole.
Un altro fattore che rende il mohair pregiato è l’attitudine ad essere tinto: la coloritura risulta uniforme e resistente, ben radicata nella fibra. Per le sue particolari proprietà riflessive, la fibra di mohair viene spesso mescolata ad altre fibre meno pregiate per migliorare la qualità del prodotto finito.
Il tessuto saglia, o twill, è una lana pettinata pura o mista, perfettamente rasato e piuttosto brillante. Non coperta dal pelo, traccia in superficie una diagonale pulita, evidente, anche se non molto eccessivamente in rilievo. Può essere pensata per diversi utilizzi: nelle fantasie a righe è l’abito da lavoro per eccellenza, la divisa del classico city gentleman. Semplice e luminosa nelle tinte unite, la saglia blu è il materiale delle uniformi della marina e quindi l’ideale per il blazer di ispirazione nautica, da completare con bottoni metallici. La saglia sa valorizzare molto bene le lane pregiate e per questo motivo è stata celebrata anche nel campo della cerimonia.
Fresco lana, fresco di lana o frescolana, è una variante della lana dal peso medio o leggero, dall'aspetto granulare, ingualcibile, poroso e resistente. Al tatto risulta ruvida, rasata e asciutta: una sensazione dovuta ai filati pettinati e fortemente ritorti.
La sua finezza viene indicata con una sigla super 's, come super 100's, super 120's, super 140's: maggiore è il numero, maggiore sarà la finezza dell'ordito e quindi la qualità del tessuto. Viene principalmente utilizzato per confezionare abiti da uomo estivi o primaverili, sia casual che per cerimonie. Il suo nome deriva dalla parola italiana “affresco” che rispecchia la sua superficie granulare.
Il tessuto Principe di Galles fu inventato da Edoardo VII del Regno Unito, che aveva una particolare predilezione per questo motivo quadrettato negli abiti sportivi, e si ottiene sulla lana cardata o pettinata su cui viene riprodotto un disegno a grosse finestre quadrate, all’interno delle quali c’è un’alternanza di fantasie quadrettate e a pied-de-poule.
Vengono impiegati solitamente filati bianchi e neri, bianchi, marroni o grigi, ma per rendere più moderno il tessuto oggi viene anche realizzato in rosso o azzurro. Una delle particolarità del tessuto è l’armatura a batavia: il tessuto, infatti, è uguale sia al dritto che al rovescio con effetto diagonale.
Il pied de poule (anche pied-de-poule) è un tessuto con giochi di colore, ottenuto grazie all'uso di filati contrastanti che formano un caratteristico disegno molto somigliante ad una zampa di gallina.
Il motivo si sviluppa su un modulo di quattro fili scuri - quattro fili chiari, tramati per dare forma a quadretti che si alternano a zone in cui i fili di una tonalità sono intrecciati con trame del colore opposto e formano quindi dei piccoli motivi diagonali.
Si realizza principalmente in lana ma vi sono versioni anche in cotone e fibre artificiali, che ad ogni modo non perdono l’estrema eleganza che caratterizza questo tessuto.
Lo shantung è un tessuto di seta selvaggia (tussah), di colore unito, caratterizzato da una superficie ruvida, molto irregolare e dall'aspetto grezzo originario del Giappone. Costruito con un’armatura a tela e realizzato generalmente con colori sgargianti, è un tessuto dalla mano sostenuta che gioca sugli effetti di lucido e opaco.
Lo shantung originale, pregiatissimo, era tessuto con il doppione, bava di seta doppia prodotto da due bachi che costruiscono il bozzolo insieme, rarissima e costosissima, caratterizzata da una grande irregolarità, con fiammature, grumi, e nodi.
Il tessuto shantung è brillante, non lucido, ed è più resistente e fresco di quanto appaia. Perfetto per la giacca da cocktail, lo shantung si usa per dinner jackets, completi o per pantaloni o giacche isolate.
Il tessuto di cotone è ricavato tessendo filati dalla peluria che ricopre i semi di una pianta della specie Gossypium. Per questo motivo, il cotone è una fibra naturale di origine vegetale, fibra leggera e robusta allo stesso tempo che non protegge dal freddo, come la lana, ma che protegge dal caldo, specialmente se si tratta di abiti in cotone bianco.
Il suo nome deriva dall'arabo Katun e, dopo il lino e la lana, il cotone è la fibra tessile più antica, oltre che ad essere il tessuto più diffuso al mondo. La sua diffusione è dovuta alla alta versibilità ed alla predisposizione ad assorbire qualsiasi tipo di colorazione.
Il damascato è un tessuto lavorato su telai jacquard sul quale appaiono disegni in rilievo dalla parte del diritto. Il rilievo è dato dalla contrapposizione degli effetti di armatura di trama e ordito, lavorati con torsioni e finezze diversi, per un effetto di chiaroscuro con disegni lucidi su fondo opaco o viceversa. L’origine è cinese ma il suo nome deriva dalla città di Damasco che divenne il centro nevralgico per il suo commercio.
Gli abiti damascati hanno una mano sostenuta e solitamente presentano disegni stilizzati o floreali. Il damascato è realizzabile preferibilmente su seta, ma la sua resa è ottima anche su fibre artificali.
Termine francese che indica un tessuto realizzato a scacchi, a quadretti alternati con diverse tonalità dello stesso colore o di colori differenti.
Si definiscono jacquard quei tessuti pregiati con disegni complessi e raffinati come i damaschi, i broccati e i gobelin. I tessuti jacquard sono utilizzati per arredamento, tappezzeria e biancheria, ma la loro resa sull’abbigliamento è ottima, caratteristica che ne ha determinato la grande diffusione.
I disegni jacquard possono essere realizzati su una varietà di fibre: lino, cotone, seta o altre fibre naturali e non. Al tatto risulta abbastanza rigido ed i disegni sono in rilievo.
Il velluto è un tessuto che presenta sulla faccia del dritto un fitto pelo, nel caso del velluto unito, o una serie di minuscoli anelli di filo, nel caso del velluto riccio. Il nome deriva dal latino vellus, vello, in quanto la sua peculiare caratteristica è quella di sembrare una copertura di pelo, di lunghezza e tipo variabile.
Esistono velluti di lana, seta, viscosa, ma quello di cotone è il più diffuso, sia nell’abbigliamento che nella tappezzeria. Adatto propriamente a cerimonie serali ed in stagioni fredde.